Torre Astura, una fortezza edificata intorno al 1200 sui resti di una villa romana, a cinque chilometri a sud di Nettuno. Col passare dei secoli fu potenziata e portata alle dimensioni attuali, ma soprattutto rinforzata con murature adatte alla difesa contro la nuova arma: l'artiglieria. Non è solo la Torre che rende piacevole il paesaggio, D'Annunzio racconta di "... una pineta meravigliosa, i tronchi sono così fitti che lasciano appena penetrare qualche occhio di sole e gli alberi fulvi, con i loro rami carichi di aghi, brillano di questa divina iridescenza..."
A mio parere, una delle località più belle che io abbia frequentato durante la mia permanenza a Roma.
In una notte di San Lorenzo, Torre Astura diviene un vero e proprio teatro dell'orrore. La mefistofelica creatura fa la sua comparsa razziando vittime innocenti per il suo signore, e proprio qui, il giovane Alex si scontra per la prima volta con "quella bestia di suo padre".
#Estratto
In realtà il demone non era andato via, si era distanziato di poco per prendere una breve rincorsa; poco dopo, Giulia e Alex udirono un rombo intensificarsi sempre più a ogni suo passo, lo videro poi lanciarsi contro l’albero sferrando una forte spallata. L’arbusto fu scosso in una maniera tale da far perdere l’equilibrio ai due fuggitivi; Giulia ebbe la fortuna di aggrapparsi a un minuscolo ramo, Alex invece andò giù, la mano pronta di lei non fu in grado di trattenerlo. Il ragazzo stramazzò pesante ai piedi del tronco trovandosi così faccia a faccia con l’orrida bestia. Essa sostava a quattro zampe a pochi metri da lui e si preparava a reclamare la sua anima.
Dal capitolo "Notte di San Lorenzo" di "Quella Bestia di mio Padre"